Hotel Cinema: la nuova rubrica del blog di Volamondo
Chi non ha sognato di essere il protagonista di una delle storie del grande schermo, IL divo sotto i riflettori, il soggetto dell’amore incondizionato di una macchina da presa capace di immortalarti per sempre giovane, splendido, ovviamente eroico e intrinsecamente stra cool?
Chi non si è per un secondo lasciato trasportare, vedendo proiettato in formato grande schermo il sex symbol di turno, sognando di potersi sostituire al superuomo dall’addominale tartarugato (e rigorosamente unto) parte integrante della dotazione basica dell’uomo che non deve chiedere mai?
Quale donna non ha sognato di apparire come la “splendida, meravigliosa, liscia (e non che di solito la donna sia di per sé creatura gibbosa, ma la zampa di gallina si sa, è sempre in agguato) ma, soprattutto, magrissima e sodissima protagonista di una storia d’amore ovviamente a lieto fine che vede il lui di turno (giovane, carino, sensibile ma non troppo, fisicato ma senza cadere nel pacchiano, ovviamente benestante, generoso ai limiti del patologico e sinceramente, intrinsecamente, completamente interessato anzitutto al lato platonico di un qualsiasi rapporto) amare la lei e farla vivere felice per sempre?
Chi, chi, chi, CHI non si è mai lasciato trasportare da un sogno ad occhi aperti???
E poco importa quanto sia difficile immedesimarsi nel soggetto femminile ignorandone dettagliucoli insignificanti quali sedere a zainetto, seno che, pur in assenza di qualsivoglia sostegno, pare indifferente alla forza di gravità e capello perfetto e rigorosamente incurante della sindrome cuscino.
Diciamocelo: siamo tutti dei sognatori. Ma dato che sognare spesso passa per “illudersi” che si coniuga come “negare-l’evidenza”, trasformandosi (e fossilizzandosi) in ultimo in un “seeee, ma-quando-mai, cammina va”, CHI al momento del The End non ha accettato di essere giunto davvero alla fine del sogno?
Se la vita non è un film, tanti sono invece i film ambientati nei luoghi della nostra vita: e quale location è per antonomasia il simbolo del via vai di esistenze, della concretizzazione di possibilità, dell’incrocio di destini, dello scenario inusuale eppur familiare se non un hotel?
Incontri clandestini, torbidi segreti, conoscenze fortuite, notti indimenticabili… se diventare una star potrebbe presentare qualche difficoltà, camminare dove hanno camminato le star e condividerne chissà, lo stesso letto (ma non, auspicabilmente, le stesse lenzuola) è invece possibilissimo!
E allora, per non smettere di sognare e continuare a sperare che il Richard Gere di turno condivida una vasca con le bollicine con te e non con uno schianto di rossa dalle gambe da giraffa (e facciamo presente al suddetto Richard che la praticità di uno stacco di coscia più ridotto è innegabile a fronte del limitato spazio all’interno anche della più megagalattica yacuzzi da camera), ecco nascere la nostra rubrica dedicata a hotel e grande cinema!
Perché se affittare Richard potrebbe rivelarsi un tantino troppo oneroso (e presumibilmente illegale, immorale e quant’altro) gli hotel set delle pellicole cinematografiche più amate dal pubblico possono rivelarsi decisamente più abbordabili (limite della carta di credito permettendo) e…. trasformarsi da oggetto dell’immaginario di milioni di spettatori in tutto il mondo a desiderio esaudibile tramite prenotazione online.
Quindi… Segnalaci il tuo set hotel preferito o la scena che più ami sullo sfondo di un albergo, gioca con noi e aiutaci a stilare una classica degli hotel del cinema e del cinema fatto d’hotel!