Passa una notte… in verde! Gli eco ostelli più pazzi del mondo.
Tutti bravi a dire eco. Tutti bravi a definirsi green. Abbiamo imparato a lavare i vasetti dello yogurt prima di buttarlo e a conservare i tappi di sughero delle bottiglie per costruirci graziosi centro tavola. Sappiamo come usare i fondi di caffè per farci uno scrub alle mani e alle volte addirittura, si, ci costringiamo ad abbassare il riscaldamento ed indossare un maglione in più per non sporcare il mondo nel quale viviamo. Tutto bello, tutto vero, tutto sacrosanto. Tutto molto responsabile… finchè siamo a casa. Basta infatti sentire mormorare la parola “vacanza”, “ponte lungo” perché anche il più morigerato dei cittadini perda ogni freno inibitore, dimentichi il concetto di mobilità alternativa, inizi a stipare valigie nel bagagliaio e si esibisca in una versione di Schumi dei poveri schiacciando a tavoletta per raggiungere il primo possibile la località di villeggiatura dei propri sogni.
Mare, montagna, campagna, lago… non importa dove, importa arrivarci il prima possibile, e soggiornarci il meglio possibile. Lontano dai pensieri, lontano dalle responsabilità, lontano anche dalle norme di vita basiche che hanno caratterizzato il resto dell’anno. Così, mentre anche i più chiccosi degli hotel tentano di introdurre politiche eco friendly sensibilizzando i clienti sullo spreco delle risorse idriche e sul riutilizzo degli asciugamani usati, eccoci noi stressantissimi viaggiatori della domenica, pronti a buttare per terra il set di salviette ricamate a mano da bambini cinesi dopo essercisi svogliatamente asciugata mezza mano una volta; indifferenti al suono dell’acqua che scorre mente ci attardiamo per giusto quelle 3 orette di relax sotto la doccia; del tutto disinteressati alla totale anarchia materiale che vive nel cestino dell’immondizia cortesemente depositato in camera.
Fortunatamente, a ispirare anche le anime più insensibili arrivano le nuove tendenze e i diktat modaioli del momento che nel mondo del turismo sfilano orgogliosamente in verde inneggiando all’ecosostenibilità e alla salvaguardia del pianeta. Una vacanza davvero tendenza? Solo in alberghi ecologici. Che non significa in piena campagna, con acqua fredda da raccogliere nel pozzo e galline scorrazzanti nelle camere. Perché l’eco si fa cool e l’albergo sposa il green sotto il segno della tecnologia e dell’innovazione architettonica. Non solo quindi fiorellini alle finestre e pecorelle nella stalla, ma raccolta differenziata, efficienza energetica, fonti rinnovabili, riduzione dei consumi di acqua, prodotti tipici a chilometri zero, tagli all’inquinamento acustico: questi alberghi si propongono come protagonisti nella campagna di costruzione di un nuovo modello di sviluppo. Una vocazione recettiva che trova il proprio naturale sviluppo salvaguardando proprio Madre Natura.
Come ogni tendenza che si rispetti anche quella degli ostelli e b&b eco raccoglie tra le sue fila artisti e stylist eccentrici e particolari. Ecco una carrellata sugli eco hotel più curiosi della storia per tutti coloro che sognano una vacanza etica e indimenticabile! Eccoci al…
B&B De Vrouwe van Stavoren Stavoren (Olanda).
Quante volte avete sentito la vostra compagna affermare: “Stamattina mi sento proprio una botte”? Fortunatamente avete sempre tirato un sospiro di sollievo verificato si trattasse come al solito di paranoie femminili, ma… mai affermazione sarà più veritiera se deciderete di soggiornare in questo particolare bed and breakfast ricavato dalla fantasiosa reinvenzione di vecchie botti di vino francese.
Una location minimalista e riservata che offre solo 4 stanze, dato che appunto 4 sono le enormi antiche botti di Beaujolais all’interno delle quali fantasia e abilità visionaria hanno permesso di creare ambienti minimalisti e romantici dove fare bollicine con la propria dolce metà.
Travelodge (UK)
Mai sentito parlare dello humour inglese? Eccone un ragguardevole esempio. Basta atterrare in uno degli aeroporti più famosi al mondo, Heathrow, lasciarsi alle spalle una folla tumultuosa e una babele linguistica per rifugiarsi in uno degli eco-ostelli più insoliti del mondo: un campione del green nascosto sotto le spoglie di un’ecomostro container. Grazie al genio di VERBUS Systems, la catena Travelodge pare infatti aver fatto l’affare del secolo: parliamo di uno dei ricicli più produttivi della storia. Riutilizzando i vecchi container in disuso grazie ad una tecnologia modulare, la nota catena low cost inglese è riuscita a risparmiare più di mezzo milione di sterline e almeno dieci settimane di costruzione, oltre a raggiungere 70% di riduzione della produzione di rifiuti, ottenendo interni tali e quali a quella degli altri alberghi della propria catena.
Un esempio di imprenditorialità davvero lungimirante dato che, mentre il potenziale contenitori modulare permette ai progettisti tutti i tipi di combinazioni e il costo dei materiali da costruzione si riduce praticamente a zero, anche l’ambiente ringrazia: mentre la reinvenzione delle navi in disuso consente di evitare ulteriori rifiuti, la quantità di calcestruzzo necessaria è molto piccola e quindi di bassissimo impatto.
Felici gli albergatori, più pulito l’ambiente. Quello che si può proprio definite un great deal.
Three Camel Lodge (Mongolia).
Non proprio dietro l’angolo ma decisamente indimenticabile: perché chi vuole fare la differenza non ha paura di andare lontano. Questo ostello nel cuore del Deserto del Gobi è il non plus ultra della salvaguardia: creato per la preservazione ambientale e culturale del luogo, promette pernottamenti in tradizionali abitazioni mongole e la possibilità di osservare da vicino i processi di riciclo dei rifiuti organici, e la loro riutilizzazione come fertilizzanti nelle fattorie locali.
Le 3 inconfondibile gobbe che sorgono sullo sky-line di Ulaanbaatar sono il cuore di un mini complesso di yurte, che rispettano l’ambiente e assicurano un indimenticabile soggiorno, avventuroso ed essenziale. Finanche esistenziale dato che potrete anche lavorare con i contadini locali per allevare maiali e polli. Si dice sempre tante braccia siano state rubate alla terra…
Gyreum Ecolodge, contea di Sligo, Irlanda
ET non avrebbe avuto bisogno di telefoni e si sarebbe decisamente sentito “acasaaaaa” in questo immenso eco ostello nella contea di Sligo: la pianta circolare in legno semi sotterrata e l’alimentazione a pannelli solari ed energia eolica rendono infatti il Gyreum straordinariamente simile ad un disco volante. Costruito con materiali insoliti questo albergo green ha del resto ricevuto il premio LAMA come migliore edificio eco-compatibile.
Se l’isolamento del pavimento con lana di pecora irlandese potrebbe farvi temere una vacanza fin troppo green, date una chanche alle stanze semplici ed essenziali, al grande camino della reception e alla nella biblioteca all’interno della cupola: potreste riscoprirvi più spirituali e sereni di quanto avreste mai immaginato. Persino in vacanza!
Jumbo Hostel (Svezia)
Culminiamo il nostro cammino ecosostenibile coronandolo con una stella… dei cieli. L’eco struttura più originale, nonché l’ostello decisamente più incredibile del mondo ci riporta nel Nord Europa, a Stoccolma. Eccoci al Jumbo Hostel!
Terrorizzati dal volo non siete mai riusciti a chiudere occhio in aereo? Per la prima volta nella vostra vita potrete rilassarvi completamente alloggiando all’interno di un grande aereo Boeing 747-200, al sicuro da ogni turbolenza. Il veivolo in questione è infatti ormai in disuso, ma, anziché finire in una discarica, è stato riconvertito in un ostello a basso costo, completamente arredato per il pernottamento.
Il jumbo-jet dispone di 25 camere, con tre letti ciascuna, dal design minimalista e dai toni chiari. Ogni stanza è di circa 6 metri quadrati e ancora sono visibili i finestrini, dai quali migliaia di passeggeri avranno ammirato le nuvole in cielo.
Per aggiungere privacy e lusso all’alternatività della vostra scelta potete richiedere la speciale suite ricavata nella cabina di pilotaggio, forte di una vista a 360 gradi sull’aeroporto e di un pannello comandi di prima classe.
La hall in praticolare è da prima classe: i comodi sedili, ora, accolgono i clienti dell’ostello e le maschere dell’ossigeno penzolano ancora dall’abitacolo: un lusso da business, senza nemmeno bisogno di centellinare i liquidi al check in.
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